Gli animali che più frequentemente si incontrano nell’alta Val Tanaro sono la marmotta ed il gracchio alpino.
Le marmotte sono presenti ovunque ed è molto facile sia vederle che udire il loro acuto grido di richiamo.
Nei pressi del rifugio, tra i massi rocciosi , sin sul sentiero che conduce alla Colla di Carnino, se ne incontrano numerose colonie. Con altrettanta facilità si possono vedere i gracchi , grandi uccelli neri dal becco giallo e dalle zampe rosse, che nidificano nelle pareti rocciose volando in folti stormi e lanciando acuti richiami.
Molti altri mammiferi popolano la vallata ma il loro avvistamento è meno frequente , specie nel periodo estivo: il cinghiale, che lascia frequenti tracce del suo passaggio arando il terreno alla ricerca di cibo, la volpe , più facile da avvistare nel periodo invernale, la lepre variabile.
Ancora più rari da incontrare sono l’ermellino, la donnola e la puzzola ; si ha notizia anche della presenza di alcuni esemplari di lontra ormai pressoché scomparsi su tutto il territorio nazionale.
Il camoscio è presente nelle zone più impervie ; talvolta si possono vedere esemplari di aquila reale compiere i loro ampi giri sulle cime più alte.
Nelle zone ricche di cespugli nani si trova il fagiano di monte, dal piumaggio nero e dalla coda a lira e sulle cime del Mongioie e delle Saline è facile trovarsi circondati da stormi di rondoni alpini che sfrecciano velocissimi rasentando il terreno.
Nei boschi di conifere si trovano i crocieri dal becco incrociato, adattissimo ad aprire le pigne per nutrirsi dei semi, mentre tra le rocce dei pascoli più alti sono frequenti i fringuelli alpini.
Per quanto riguarda i rettili ed i sauri , sono frequenti esemplari di vipera aspis.
Il pericolo delle vipere è sì da tener presente , ma non da sopravvalutare , trattandosi di un animale piuttosto schivo che sfugge la presenza umana ; è ovvia la raccomandazione di calzare sempre scarpe adeguate e di non infilare le mani tra i cespugli o in mezzo a cumuli di pietre.
L’orbettino, piccolo sauro dalle squame lucenti e dalle abitudini crepuscolari è facile da incontrare e talvolta vittima di chi erroneamente lo scambia per un rettile velenoso.
Ci sembra opportuno proporre ancora alcune norme elementari di comportamento, che , se osservate possono positivamente contribuire alla tutela dell’ambiente della montagna: non raccogliere fiori , non molestare o uccidere animali , non alterare gli equilibri naturali.
Non bisogna neppure dimenticare che l’equilibrio della montagna è garantito anche dalla presenza di chi da generazioni ci vive e lavora , quindi non bisogna calpestare i prati adibiti a pascolo ,né disturbare gli animali domestici , né percorrere strade e sentieri con mezzi motorizzati.
Mantenere intatto l’equilibrio naturale della montagna significa trasmettere alle generazioni future un patrimonio di cui ognuno potrà godere.
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